E voi chi dite che io sia? (il libro di Adriano Stagnaro)

Negli anni del noviziato mi imbattei in un sito che non ho più dimenticato, Anime fiammeggianti di Adriano Stagnaro soprannominato Thunder. Lascio che sia lui a presentarsi.

Ci sono malattie talmente terribili e devastanti  che, istintivamente, siamo portati a pensare che non possano colpirci, che siano  destinate agli “altri”. Poi, un  giorno, ci accorgiamo con terrore di essere diventati noi stessi “gli altri” di  qualcuno. Mi chiamo Adriano Stagnaro, sono nato il 29 settembre del 1970 ed ho la SLA. Anzi, forse sarebbe più corretto dire che ho una  qualche forma di Malattia del Motoneurone, di cui la SLA (Sclerosi Laterale  Amiotrofica) è la variante più nota e diffusa. Malattia  irreversibile, incurabile e letale. La SLA è una malattia bastarda, che non si limita  a distruggere le cellule nervose che trasmettono gli impulsi motori ai muscoli  volontari, portando il corpo ad una progressiva paralisi. La SLA, morso dopo  morso, si mangia tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta: prima  inghiotte il tuo futuro, poi comincia a sbocconcellarsi il tuo presente. L’appetito della SLA si rivolge preferenzialmente  ai progetti, ai sogni, alle speranze, alle passioni. E’ una malattia prepotente ed egoista: non sopporta di essere messa in secondo piano, ma vuole a tutti  costi diventare il tuo Pensiero Unico. Il Pensiero Unico, piano piano, come un cuculo nel  nido altrui, fa strage di tutti i tuoi interessi. A questo punto, nella tua  vita, resti solo tu e la malattia, non riesci più a vedere altro, non esiste più  altro. E’ come essere già morti, da vivi. Ma la SLA non ha fatto i conti con me. Il Sito delle Anime Fiammeggianti nasce con lo  scopo di fungere da baluardo di tutto ciò che mi appassiona, di tutto ciò per  cui vale la pena combattere. E’ il fortino di quella vita interiore che nessuna  malattia, per quanto subdola e spietata, riuscirà mai a strapparmi. Un anziano sacerdote, il mitico Don Albino  buonanima, un giorno mi disse: “Se nessuno berrà alla fonte della tua anima, la  sorgente diverrà pantano e non servirà più a niente”. E’ per questo che ho deciso di condividere con voi  le passioni della mia vita, attraverso il sito “Anime fiammeggianti”. Voglio raccontarvi di come io  mi preparo alla morte, amando la vita fino all’ultimo secondo. E di come si  possa continuare ad amare Dio e ad aver fede in Lui anche dopo che la nostra  vita ci è stata strappata dal Male. Vedete, io non ho alcuna paura della morte, perché  credo nella vita eterna. E’ ciò che verrà prima della morte che mi spaventa. La morte sarà un’amica che verrà ad invitarmi a  fare un giro. Io uscirò dal mio corpo e andrò con lei, finalmente libero.

Adriano Stagnaro è morto  il 4 ottobre 2011. Il sito Anime Fiammeggianti non esiste più, conteneva un libro che non è stato pubblicato, un libro che esiste solo virtualmente nei computer di chi allora lo scaricò. Ultima revisione 30 Maggio 2011 quattro mesi prima della morte.  Nel mio computer c’è. Un documento pdf di 478 pagine. Oggi ho deciso di regalarvelo… Buona lettura!

Padre Maurizio Botta

 


E voi chi dite che io sia? di Adriano Stagnaro (Thunder)


E voi chi dite che io sia?

di Adriano Stagnaro

Introduzione

Lo ammetto.
Non mi sarebbe mai venuto in mente di mettermi a scrivere questo libro se, alla tenera età di 36
anni, non avessi scoperto di essere spacciato.
Una malattia neuromuscolare, progressiva e letale, ogni giorno ingoia un pezzettino delle mie
facoltà motorie, lasciando inalterate, per fortuna (?), quelle intellettive.
Quando scopri improvvisamente che tutta la vita che credevi di avere davanti, in realtà, si trova già
alle tue spalle, cominci inevitabilmente a porti delle domande e a cercare delle risposte.
Le risposte devono essere chiare e inequivocabili, semplici ma esaurienti, perché chi sta morendo
non ha tempo da perdere.
Questo libro è il frutto della mia ricerca.
In esso raccolgo le risposte che ho trovato e che ho deciso di mettere per iscritto, in modo che altri
possano trarne frutto e proseguire la mia opera quando i muscoli mi avranno completamente
abbandonato.
Inizialmente avevo semplicemente intenzione di scrivere un libro di riflessioni personali, prendendo
come spunto i brani evangelici.
Successivamente mi sono reso conto che era necessario ampliare la portata di questo mio lavoro.
Più spunti mettevo da parte, più materiale selezionavo, più approfondivo i miei studi, più mi
rendevo conto che era necessario aggiungere qualcos altro, perché un vero libro di meditazioni
religiose non può prescindere dall aspetto missionario, dalla volontà di divulgare ai quattro venti il
mistero di Dio.
Né può prescindere dall ergersi in difesa della fede e della veridicità delle Sacre Scritture, in
particolare del Nuovo Testamento, contro le aggressioni che ormai arrivano da tutte le direzioni, in
quel fiorire di attacchi alla Chiesa ed alle verità teologiche che essa proclama, che sembra quasi
diventato uno sport internazionale.
Certo, io non sono uno specialista, non sono un teologo, né un esperto di religioni. Posso solo
contare sulla forza della mia fede, sull aiuto dello Spirito di Verità – che prego mi accompagni in
questo percorso – e sulla mia intelligenza, che il Signore ha voluto preservare anche nella sventura.
Diciamo che questo mio lavoro, in buona parte, è frutto delle fatiche di altri, che io mi sono limitato
a scremare, a vagliare criticamente e a collazionare, per dar loro una veste organica.
Non ho sicuramente pretese di infallibilità, e magari inanellerò qualche sfondone. Ma dinanzi alla
pletora di nani e ballerine che, dall alto di un laicismo oggi tanto di moda, si ergono a pontificare
sulla inesistenza del Cristo e sulla malvagità storica della Chiesa Cattolica, attingendo a piene mani
al consueto e abusato campionario di baggianate e falsi storici degli anticlericali di ogni risma, dalla
Rivoluzione francese in poi, mi son detto: E perché io no? .
Eccomi pertanto scendere in campo, con quella vis polemica che tanto mi contraddistingue e di cui
chiedo scusa ai miei lettori, semplicemente per rendere testimonianza alla Verità.
Mi auguro di riuscire a fare un lavoro che porti buoni frutti, perché, alla luce di questo, anche la mia
malattia acquisirebbe un senso profondo, anziché essere semplicemente un crudele scherzo della
sorte.
E mi auguro di riuscire, attraverso questo mio libro, a svolgere il compito che mio zio Valerio,
qualche anno dopo la sua morte, mi affidò in sogno.
Alla mia domanda: Zio, com è il Paradiso?
Lui rispose: In Paradiso si sta bene. Dillo anche agli altri .


 

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