Audio Omelie
Battesimo del Signore – Commento alle letture per la Radio Vaticana
La parola capace di “comunicare” oggi è pagata oro. Indispensabile per la politica. Carismatico, magnetico, trascinatore l’uomo che ne è dotato. Un politico se non ha questo potere di suscitare likes, comments, followers, audience si rattrista.
La parola di Giovanni il Battista non poteva non essere ascoltata con attenzione. Suscitava un generalizzato passaparola. Crepava le difese ed entrava e scuoteva dentro. Abitata dalla forza di Dio metteva in discussione. Determinava addirittura in prostitute e uomini pubblicamente lontani dalla Legge di Dio la voglia di fare un gesto concreto pubblico umiliante. Spingeva a voler dire a se stessi e a tutti: credo che queste parole vengono dal cielo e voglio cambiare vita. Portava a mettersi volontariamente in coda per essere immersi nell’acqua da un altro uomo.
Gesù prega e si confonde. Davanti all’impotenza di cambiarci da noi, Gesù stesso senza parlare, con il suo camminare con un peccatore davanti e uno dietro, conferma però, la dignità del nostro “non accettare” il male dentro di noi.
Gesù riconosce il valore del battesimo di Giovanni, lo considera proveniente dal cielo, perennemente valido, ma, rispetto alla possibilità di guarire nel profondo la malattia dell’uomo, anche questa parola, così umanamente efficace, è solo acqua. Questo grido di nostalgia per la bontà, per l’innocenza è solo condizione necessaria preparatoria. La voglia struggente di sgravarci dal male in noi è solo acqua non Fuoco che ci trasforma.
Gesù di sé non parla. Altri parlano di lui. Giovanni il Battista e questa voce dal cielo che lo definisce il Figlio, l’Amato. Quella umana di Giovanni e quella divina riconoscono la grandezza misteriosa nascosta nella povertà delle apparenze.
L’espressione “in te ho posto il mio compiacimento” istintivamente ci suona fastidiosa, ma il compiacimento umano paterno non è l’orgoglio del padre che ridacchia perché nella partita di calcio il figlio ha ridicolizzato un avversario. O il figlio che rabbioso cerca gli occhi del padre per prorompere insieme in un grido quasi animalesco. No! Immaginiamo invece il viso di un padre che senza essere visto si commuove per il figlio che vede nobile d’animo, generoso, leale. Compiacimento è il padre che guarda di nascosto emozionato suo figlio che concentratissimo cerca di imitare la cura e la dedizione con cui il genitore ha realizzato qualcosa.
Gesù vero Dio, fa entrare la sua vera umanità nel desiderio intimo del Padre: il Padre ha tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio Unigenito. Tu sei il Figlio mio, l’amato. È un dialogo Trinitario segreto vertiginoso. In questo mettersi in fila così conforme al Suo Amore per il mondo, il Padre riconosce Suo Figlio, il Figlio eterno, Amato da sempre, Glorificato da sempre. Questo libero assenso del Figlio al progetto d’amore del Padre è nascosto a tutti. Solo il Padre lo vede e ispira Giovanni il Battista: Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.
Rispetto al nostro male incurabile non basta l’acqua di una parola forte che ci spinge a un grande gesto. Il solo Fuoco del Sangue di Cristo è in grado di guarirci.
Io sono peccatore. Gesù Cristo abbi pietà di me. Non audience ma Fuoco.
di Padre Maurizio Botta C.O.





