Sabato della IX settimana del Tempo Ordinario

Audio Omelie

10 Giugno 2017


Scribi temuti, ammirati, riveriti e contesi. Conoscitori preparati delle Scritture.  Gesù vede il loro cuore e ciò che li muove segretamente ad agire. Principalmente bramano, come una “droga”, l’ammirazione degli uomini. Il motore delle loro azioni è lo sguardo degli altri. Inoltre sono attaccatissimi al denaro. Gesù si pone davanti al tesoro del Tempio di Gerusalemme e osserva. Valuta. Ancora una volta partendo da qualcosa di evidente, sotto lo sguardo di tutti, giunge a ciò che è invisibile. Vede fino a che punto una misera vedova è misera. Vede che dietro l’entità misera di quel dono c’è tutto. Gesù non vede la quantità. Le molte monete parte del superfluo. Vede quando doniamo tutto di noi. Gesù vuole tutto, quel tutto che agli occhi del mondo è nulla, ma che noi sappiamo di non avere di più. Appoggiarci integralmente su Dio rinunciando alla forza effimera dell’ammirazione umana. Quanto è effimera e quanto detestabile…

Signore guariscici da queste piaghe, che il tuo corpo ci guarisca dal nostro stesso cuore malato. Amen

di Padre Maurizio Botta C.O.

Vangelo   Mc 12,38-44
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva alla folla mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagòghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave».
E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

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