A chi parla Gesù oggi? A chi copre un ruolo di guida. Uomini che insegnano, apparentemente autorevoli, con un ruolo istituzionale. E Gesù li sferza con durezza: guide cieche! Anche oggi ci sono guide cieche perché la Parola di Dio descrive il presente, ne è chiave di lettura. Costoro sono accusati di ipocrisia, di doppiezza di cuore, con gesti che contraddicono le reali intenzioni e le priorità che abitano nel loro cuore. Usano Dio per parlare di sé. Guide che non solo non entrano in rapporto personale con il Dio Presente, ma soprattutto ostacolano le persone che sono loro affidate che questo incontro vorrebbero. L’incontro con l’intimità di Dio bloccato da teorie, affermazioni, frasi che ne deformano il volto, rendendolo repellente e detestabile.
Guai a voi, scribi e farisei ipòcriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
Gesù denuncia l’accanimento di queste guide nel fare un solo proselito attraverso un lavaggio del cervello. Gesù usa termini che in modo evidente esprimono: possessività, autonomia da Dio e dal cuore di Dio. Sono solo disegni di uomini, logiche pastorali umane, formatori che non sono nell’intimità con Dio.
Nel 2005 prima di diventare Papa il Cardinal Ratzinger scrisse le meditazioni e le preghiere per una Via Crucis passata alla storia. Questa la nona stazione sul male nella Chiesa.
MEDITAZIONE
Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!
PREGHIERA
Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto. Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi.
Vangelo Mt 23, 13-22
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipòcriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.
Guai a voi, scribi e farisei ipòcriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l’oro del tempio si è obbligati. Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: Se si giura per l’altare non vale, ma se si giura per l’offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. Ciechi! Che cosa è più grande, l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta?
Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l’abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».





