Giovedì della XXX settimana del Tempo Ordinario

chiocciaAudio Omelie

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Chioccia

Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!

San Paolo ricorda agli Efesini che siamo in battaglia. Ci ricorda che la forza e la potenza vengono dal Signore. Ci invita a indossare un’armatura spirituale, perché la nostra battaglia non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.

Cristo oggi parla di sé come di una chioccia che in tutti i modi cerca di coprire e difendere i suoi fragili pulcini con le ali. La gallina frappone fra la testolina dei suoi figli e ogni minaccia esterna il suo corpo. Cristo è così. Prende il colpo al posto nostro. È la persona viva di Cristo la nostra armatura contro Satana. L’unica creatura che può separarmi da un Amore così fisico sono io stesso. Io posso non volere la sua ala protettiva, posso rifiutare la sua protezione, il suo rifugio dal male. Posso non farmi trovare. Posso respingere anche con violenza l’amore di Cristo. Posso liberamente non chiedergli mai quello che Lui mi ha detto di chiedere incessantemente: liberaci dal malvagio. Noi possiamo sentirci dire oggi da Gesù:  voi non avete voluto!

di Padre Maurizio Botta


Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!

La lettera ai Romani questa mattina descrive l’Amore di Dio Padre per noi manifestato in Cristo. Amore assoluto. Amore che ci difende. Amore completo che tutto ci dona. Amore abissale. Cristo oggi parla di sé come di una chioccia che in tutti modi cerca di coprire e difendere i suoi fragili pulcini con le ali. La gallina frappone fra la testolina dei suoi figli e ogni minaccia esterna il suo corpo. Cristo è così. Prende il colpo al posto nostro. L’unica creatura che può separarmi da un Amore così fisico sono io stesso. Io posso non volere la sua ala protettiva, posso rifiutare la sua protezione, il suo rifugio dal male. Posso non farmi trovare. Posso respingere anche con violenza l’amore di Cristo. Posso liberamente non chiedergli mai quello che Lui mi ha detto di chiedere incessantemente: liberaci dal malvagio.  Voi non avete voluto!

di Padre Maurizio Botta


Vangelo   Lc 13, 31-35

+ Dal vangelo secondo Luca

In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”. Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».

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