
La Madre (G. Ungaretti)
da Sentimento del Tempo
Benedetta Scotti ed Elisa Calessi hanno deciso di salvare nella loro “cassaforte impermeabile” questa poesia di Giuseppe Ungaretti. Ho chiesto loro di raccontare il perchè in pochissime righe. Eccole.
“Perché sono dei versi che offrono uno spaccato commovente dell’amore materno. L’immagine di una madre già passata a miglior vita che prega fino all’ultimo per la salvezza del figlio. L’immagine di una madre che prende il figlio per mano, per condurlo non più a scuola ma al cospetto di Dio, e che non ha il coraggio di guardarlo, pur avendolo atteso tanto, prima che l’Eterno gli abbia concesso il Suo perdono. ” Benedetta Scotti
“Immagina la madre pronta ad accoglierlo quando, morto, comparirà davanti a Dio. La figura di questa donna decisa, ritta in piedi, che implora a Dio perdono per il figlio, mi è sempre sembrata meravigliosa. Materna e però, prima di tutto, amante della verità. Perciò, visione splendida, il poeta immagina che si volterà a guardarlo, solo dopo che Dio lo avrà perdonato.” Elisa Calessi
Antologia completa.
E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.





