Audio Omelie
XXVII Domenica del Tempo Ordinario (anno B) – Commento alle letture per la Radio Vaticana
In verità io vi dico: chi non accoglie il Regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso
Gesù definisce “accoglienza del Regno di Dio” il comportamento di quei bambini presentati dai genitori perchè lui potesse benedirli. Questo modo di accogliere il Regno di Dio è addirittura richiesto agli adulti per entrarvi. Ma che cosa fanno questi bambini? Io voglio capire perché io voglio entrare.
La loro naturalmente non è una accoglienza intellettuale di parole e insegnamenti eppure è un’accoglienza ragionevole. Spieghiamoci meglio.
Il bambino è istintivamente ragionevole quando si fida dell’adulto. Condotto dai genitori risponde all’attrazione che Gesù esercita su di lui. Si lascia abbracciare da Gesù, si lascia benedire da Gesù, lascia che Gesù metta le sue mani sul suo capo. Il bambino prende il Bene che gli viene dato, il bambino accoglie l’Amore. In che cosa si differenzia dall’adulto? L’adulto vuole vincere, vuole meritare, vuole sedurre, vuole possedere la realtà. Il bambino è felice di essere amato, riceve gioiosamente le attenzioni. Il bambino non pianifica, non programma. Vive in assoluta pienezza il momento presente.
Prima cosa che ci dice il Vangelo è che accogliere il Regno vuol dire accogliere la persona di Gesù.
Per un adulto accogliere Gesù significa accogliere anche le parole e gli insegnamenti di Gesù con la stessa fiducia che il neonato ha nei confronti dei suoi genitori. L’amore tra un uomo e una donna è chiamato ad accogliere la visione di Cristo sul matrimonio come il bambino l’abbraccio di Gesù. Lasciare che il proprio matrimonio sia abbracciato, benedetto e protetto da Cristo come uno di questi bambini.Gesù ricorda molte volte quanto questo abbandono nel discepolo adulto non sia istintivo. Gesù definisce la santità un ritornare bambini. Non infantili, ma santi che si fanno piccoli perché come i bambini chiedono e ricevono. Il santo si lascia toccare e abbracciare da Cristo nel sacramento della Riconciliazione, quando le mani di Cristo lo liberano da terribili catene invisibili. Il santo pone tutta la sua fiducia nel tocco con il Corpo di Cristo che avviene ad ogni Santa Messa. Il santo implora lo Spirito Santo incessantemente come un bimbo il latte.
L’uomo vecchio in noi immagina Dio vecchio quando in realtà Dio è più innocente di un neonato addormentato. Dio è l’Innocenza e nella Sua Innocenza come pensa e vuole il matrimonio? Per avvicinarci il più possibile è sufficiente pensare come lo sognano gli occhi di un bambino. È questo il punto di vista per avvicinarsi allo sguardo di Dio. Le parole di Gesù sul matrimonio esprimono a ben vedere il desiderio dei bambini. Tutti noi siamo stati bambini e tutti sappiamo quello che volevamo da bambini. Le ferite dei bambini più atroci sono il non-amore tra i genitori. La Grazia di Dio nel Sacramento del Matrimonio è per regalare ai bambini un amore grande tra i loro genitori. Un amore divino e quindi indissolubile.
di Padre Maurizio Botta C.O.





