Braccino (03/04/2016)

Mar Rosso

Audio Omelie

28 Aprile 2019

II Domenica del Tempo di Pasqua (anno C) – Commento alle letture per la Radio VaticanaCommento letture per la Radio Vaticana


Il suo amore è per sempre. La Chiesa ci ha fatto rispondere al salmo cantando queste parole. Potremmo dire il miglior ritornello per questa domenica della Divina Misericordia. Ma in che senso dobbiamo intendere questa espressione?

Il suo amore è per sempre nel senso che nulla lo può diminuire o ostacolare.

La storia degli apostoli e di Tommaso ci mostra un Dio determinato nell’amore. Tommaso è stato scelto da Gesù in persona dopo una notte di preghiera insieme agli altri undici. La Chiesa, da subito gerarchica, conosce da subito tutte le fragilità dei suoi capi. I dodici non si sono fidati di Gesù, delle sue parole di Gesù e dell’esperienza fatta con Lui. Dopo la sua morte, ci dice Marco, precipitarono nel lutto e nel dolore. Tommaso per di più non credette alla Resurrezione di Gesù testimoniatagli da almeno 14 tra amici e amiche chiaramente indicati per nome: Maria Maddalena, Giovanna e Maria di Giacomo, Cleopa, Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Giacomo, Taddeo, Simone, più un amico di Cleopa non nominato, ma da lui conosciuto. Questo non fidarsi dei suoi amici, di persone con cui aveva condiviso tutto per tre anni, per noi è incoraggiante perché anche noi facciamo fatica a fidarci di testimoni credibili, di amici. Ma nonostante tutto questo Gesù ritorna. Accetta la logica di Tommaso, si adegua, non si indispettisce. Gesù acconsente, asseconda il desiderio di Tommaso, a ricordarci che non basta un desiderio imperfetto a separarci da Lui. Gesù tornò a bussare solo per lui. E continua a bussare per ognuno di noi. In questo senso il suo amore è per sempre e personale!

Ma affermiamo che il suo amore è per sempre anche nel senso che oggi, nel suo manifestarsi, non è meno potente di ieri. Il Beato John Henry Newman lo disse in uno dei suoi sermoni con queste parole meravigliose che ci ricordano come il braccio potente di Dio non si accorci con il passare degli anni, anzi.

“Non c’è niente di celeste sulla faccia della società; non c’è niente di celeste nelle notizie del giorno; sui volti della gente, o dei grandi, o dei ricchi, o degli affaristi, non c’è niente di celeste; e neppure nei discorsi di quelli che sanno parlare, nelle azioni dei potenti, nei consigli dei saggi, nelle decisioni dei superbi, nel lusso dei signori. Eppure lo Spirito di Dio, per sempre benedetto, è presente. La presenza del Figlio eterno, molto più luminosa e potente di quando, rivestito della nostra carne, abitava sulla terra, la sua presenza è con noi. Non dimentichiamo mai questa divina verità: più la mano di Dio è nascosta, più è potente; più è silenziosa, più è temibile… Il Signore era con Giuseppe, era con Davide, e nei giorni della sua carne era con gli apostoli; oggi è con noi nello Spirito. E poiché lo Spirito divino supera immensamente la carne e il sangue, il Signore risorto e glorioso è molto più potente di quando appariva sotto la figura di un servo; il Verbo eterno, che ha trasfigurato nello Spirito la propria umanità, può donarci virtù, grazia, benedizione e vita con più abbondanza di quando era nascosto sotto questa umanità, e sottoposto alla tentazione e alla sofferenza.”

J.-H. Newman   – Parochial and Plain Sermons, Volume 4  Sermon 17: Christ Manifested in Remembrance

Un’ultima considerazione per noi. Tommaso, sebbene incredulo, rimase tra i suoi amici. C’era con loro anche Tommaso. Tommaso anche se tormentato dal dubbio su di loro, rimase otto giorni. Quanto questa parola non deve essere da noi sottovalutata!

Impariamo che si può continuare a stare dentro alla Chiesa anche nei momenti in cui facciamo fatica a ridire con lei quella formula che è la formula della fede fissata da Gesù stesso: “Mio Signore e mio Dio!”

di Padre Maurizio Botta C.O.

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