Fuori! (31/01/2016)

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3 Febbraio 2019

31 Gennaio 2016

IV Domenica del Tempo Ordinario (anno C) – Commento alle letture per la Radio Vaticana

IV Domenica del Tempo Ordinario (anno C) – Lampada per i miei passi 


Nella foto bacio la scala di epoca romana a Gerusalemme che Gesù sicuramente percorse prigioniero prima della sua morte in Croce. Nel Febbraio 2012 facemmo con l’Oratorio Piccolo di San Filippo Neri di Roma un pellegrinaggio in Terra Santa. Memorabile perché nessuno di noi riuscirà mai a dimenticarlo. Questa Terra è capace di soggiogare la memoria con emozioni che pochi altri luoghi riescono a riprodurre così profonde e radicali. È bastato avere davanti agli occhi Nazareth e quel precipizio fuori dal paese da cui cercarono di buttare Gesù per iniziare a scrivere sul Vangelo di questa domenica.

Gesù ha le idee chiare: “Non farò miracoli a Nazareth anche se lì se li aspettano!”. È libero dai condizionamenti, dalle attese su di lui. Va contro-corrente, non è uno che compiace sempre tutti. Gesù è l’Uomo Libero. Lo Spirito di Cristo è Spirito di Libertà, è Fuoco che dona a noi la Gioia e la Libertà di Cristo, oggi.

Gesù, parlando di sé stesso, dice che nessun profeta è accettato come profeta proprio nella sua patria, intendendo la sua regione, il villaggio in cui crebbe, poi però, quell’ “anzi” è la svolta drammatica, passa a dire che in generale è Israele che non accoglie i suoi profeti. È una costante. Gesù parla di Eliseo, di Elia inserendosi nella loro esperienza. Sta dicendo: “Io sono come loro…”. Gesù nonostante a ogni esempio senta attorno a sé montare il disappunto e la rabbia, va avanti. Resiste all’ostilità che lo circonda con dignità, senza strillare, senza piagnucolare. Il profeta biblico è colui che ha il dono di Dio della forza per parlare, anzi, precisamente, è colui che ha la forza data da Dio per sopportare le conseguenze di questa parola detta in Nome Suo. Il profeta, scelto da Dio, chiamato da Dio, non è uno preservato dal male, dagli attacchi dei nemici, si dice che è uno fortificato da Dio, reso capace di reggere l’urto dei nemici, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo.

Chi sono i nemici quelli che sferrano l’attacco? Questo è stupefacente. A far guerra al profeta sono quelli della sua stessa casa. Anche il motivo di questo odio è stupefacente.Tutti nella sinagoga si sdegnano nel sentirsi dire quello che sanno già dalla Parola di Dio. Dio agisce anche al di fuori dei confini del Popolo Eletto di Israele. Dio ama anche un Siro, anche una donna vedova fenicia di Sidone. Si indignano quando Gesù ripete loro quanto da loro è già ben conosciuto che cioè i pagani hanno accolto i profeti più degli eletti.

Gesù, il vero e definitivo profeta è scacciato fuori . Spintonato da coloro che lo conoscono fin da quando era bambino, i venditori, gli artigiani, i colleghi di Giuseppe, le amiche di Maria, gli esperti della Torah. Tutti lo vogliono uccidere spingendolo verso il precipizio che si trova fuori dal paese e ci colpisce la sua forza fisica che gli permette di andarsene passando indenne in mezzo a loro.

Il Vangelo proclamato essendo Parola di Dio non è solo racconto di fatti storici passati, ma descrizione di quanto oggi avviene nella Chiesa che di Cristo è il Corpo Mistico. Questo Vangelo ricordiamolo sempre sta realizzandosi ora. Oggi.

di Padre Maurizio Botta

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