Spazi stellari (28/05/2017)

Audio Omelie

28 Maggio 2017

Ascensione  (anno A) – Commento alle letture per la Radio Vaticana


Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.

Luca aggiunge un particolare importante su quello che invece avvenne nel cuore dei discepoli dopo l’Ascensione

… poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio. Lc 24,52-53

I discepoli passarono dal dubitare alla Gioia. Questo vuol dire una cosa sola, un’ottima notizia per noi: gli incontri reali con il Risorto sono meno potenti della presenza del Risorto dopo l’ascensione. La Gioia dei discepoli dopo l’ “ascensione” corregge la nostra immagine di questo avvenimento. L’ascensione non è l’andarsene di Gesù in lontani spazi stellari, ma è una sua vicinanza così permanente che i discepoli sperimentano una Gioia nuova. Un particolare che Luca aggiunge nel racconto degli Atti degli Apostoli ci permette di capire ancora più profondamente.

Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. At 1,9

Nel suo libro su Gesù Benedetto XVI lo spiega così.

“Il discorso sulla nube presenta lo scomparire di Gesù non come un viaggio verso le stelle, ma come l’entrare nel mistero di Dio. Con ciò si accenna ad un ordine di grandezza completamente diverso, ad un’altra dimensione dell’essere. Il Nuovo Testamento descrive il “luogo” in cui Gesù è andato con la nube come un sedere (o stare) alla destra di Dio. Che significa questo? Con ciò non si allude ad uno spazio cosmico lontano in cui Dio, per così dire, avrebbe eretto il suo trono e su di esso avrebbe dato un posto anche a Gesù. Dio non si trova in uno spazio accanto ad altri spazi. Dio è Dio, Egli è il presupposto e il fondamento di ogni spazialità esistente, ma non ne fa parte. Il rapporto di Dio, con tutti gli spazi è quello del Signore e del Creatore. La sua presenza non è spaziale ma, appunto, divina. “Sedere alla destra di Dio” significa una partecipazione alla sovranità propria di Dio su ogni spazio. Il Gesù che si congeda non va da qualche parte su un astro lontano. Egli entra nella comunione di vita e di potere con il Dio vivente, nella situazione di superiorità di Dio su ogni spazialità. Per questo non è “andato via”, ma, in virtù dello stesso potere di Dio, è ora sempre presente accanto a noi e per noi.”

Gesù di Nazareth – Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione pp. 313-314

Ma le parole che Gesù dice prima di questo ingresso nella comunione di Vita e di Potere del Dio Vivente, sono per noi, per la nostra vita, le più decisive e impressionanti.

«A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Mt 28,19-20

«…riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». At 1,8

San Paolo parlando agli Efesini dice con altre parole questa stessa verità.

Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore. Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro. Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose. Ef 1,17-23

Noi, oggi, uniti a Cristo, partecipiamo di questa condizione potente di Dio. Siamo uniti al Dio Vivente al di là delle limitazioni dello spazio e del tempo. Lui è con noi tutti giorni perché noi siamo a Lui uniti in modo vivente. E il potere, la forza che ci dona attraverso lo Spirito Santo è per essere testimoni, per donare attraverso il Battesimo questa Vita Divina senza la quale l’uomo può al massimo cantare liricamente il suo grido di bisogno di infinito.

di Padre Maurizio Botta C.O.

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