Un minuto sul Vangelo di oggi (19/11/2015)

lacrimeCi sono dolori e dolori. Lacrime e lacrime. Ci sono i dolori della purificazione che iniziano sempre per tutti i discepoli quando pongono la loro speranza solo in Dio. Ci sono anche i dolori che gustiamo tutte le volte che decidiamo di riporre la nostra speranza negli uomini. Quello che oggi Gesù dice di Gerusalemme avviene per ogni uomo, per ogni comunità, per ogni famiglia che rifiuta la sua protezione. Rifuggire la Sua Pace per vagheggiare la pace del mondo. Gesù su ogni uomo che non si fa proteggere piange, come pianse su Gerusalemme. C’è quindi da analizzare anche questo di dolore. Il dolore di Gesù. Questo pianto di Gesù ci dice contemporaneamente due cose. L’abisso dell’ Amore di Dio per noi e la verità della nostra libertà. Questo è il solo vero volto di Dio. Dio grande nell’amore che piange sulla libertà usata male. Gridare “Dio è grande” brandendo un arma, ho esaltando in uno stadio chi quest’arma l’ha brandita è gridare una menzogna. Dio odia la violenza umana come ha ricordato domenica il Papa nell’Angelus. Utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia.

di Padre Maurizio Botta C.O.

Vangelo Lc 19, 41-44
+ Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

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