Alcune considerazioni sempre attuali di J. Ratzinger* sull’imperfezione umana. Da non dimenticare mai.
D. «Che cosa minaccia oggi la democrazia?»
R. «C’è innanzitutto l’incapacità di fare amicizia con l’imperfezione delle cose umane: il desiderio di assoluto nella storia è il nemico del bene che è nella storia. L’idea che la storia passata sia stata una storia di non libertà si afferma sempre di più; e che finalmente ora, o tra poco, si potrà o si dovrà costituire la società giusta».
«Io penso che noi oggi dobbiamo con ogni decisione chiarirci che né la ragione né la fede promettono, a nessuno di noi, che un giorno ci sarà un mondo perfetto. Esso non esiste. La sua continua aspettativa, il gioco con la sua possibilità e prossimità, è la minaccia più seria che incombe sulla nostra politica e sulla nostra società, perché di qui insorge fatalmente l’onirismo anarchico. Per la consistenza futura della democrazia pluralistica e per lo sviluppo di una misura umanamente possibile è necessario riapprendere il coraggio di ammettere l’imperfezione ed il continuo stato di pericolo delle cose umane».
«Sono morali solo quei programmi politici che suscitano questo coraggio. Immorale è al contrario quell’apparente moralismo che mira ad accontentarsi solo del perfetto. Sarà quindi necessario anche un esame di coscienza nella predicazione morale della Chiesa o vicina alla Chiesa, le cui ipertese esigenze e speranze spingono alla fuga dal piano morale a quello utopico».
*Cristianesimo e democrazia pluralista (Christliche Orientierung in der pluralistichen Demokratie? Uber die Unverzichtbarkeit des Christentums in der modernen Welt), conferenza del 24 aprile 1984, pubblicata in tedesco in Pro Fide et Justitia. Festschrift fur Agostino Kardinal Casaroli zum 70. Geburtstag, a cura di Herbert Schambeck, Duncker & Humblot, Berlino 1984, pp. 747-761, traduzione di don Pietro Cantoni.





