“Quando viviamo giorno dopo giorno accanto a persone severamente handicappate, i nostri limiti e le nostre tenebre diventano evidenti.
Ma questa esperienza mi ha aiutato a capire che non possiamo crescere nell’ amore e nella compassione se non ammettiamo, in tutta sincerità, chi veramente siamo e se non accettiamo la nostra povertà totale.
Il povero non è soltanto negli altri, ma è anche dentro di noi.
Questa verità è alla base di ogni crescita umana e spirituale ed è il fondamento della nostra vita cristiana.
‘Beati i poveri di spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli.’ (Matteo 5,3). Il povero, che rivela a noi stessi la nostra povertà, diventa, in questo modo, un sacramento.”
Marina Ricci ha deciso di salvare nella sua “cassaforte impermeabile” queste parole di Jean Vanier (fondatore della comunità L’Arche) . Le ho chiesto di raccontare il perchè in pochissime righe. Eccole.
“I tempi cambiano e gli uomini restano gli stessi nel loro desiderio e nella loro attesa, nel loro ego smisurato e nella realtà della povertà del loro cuore, nella difficoltà che si portano appresso tutta la vita di cedere all’evidenza del loro bisogno e trovare pace nel cuore di Gesù.” Marina Ricci
Antologia completa.





