Il racconto della settimana (18-24 Dicembre 2016)

charles_dickens-a_christmas_carol-title_page-first_edition_1843Un canto di Natale (C. Dickens)

Caterina Masso e Francesco Teresi hanno deciso di salvare nella loro “cassaforte impermeabile” il Canto di Natale di Charles Dickens . Ci raccontano il perchè con queste parole.

“Perché la storia ormai classica del vecchio Scrooge, avaro dal cuore gelido a cui, la notte di Natale, vengono svelate immagini del passato, del presente e del futuro, è la storia di una conversione. Prendendo coscienza della sofferenza causata, lo sguardo cambia: gli elementi gotici e spaventosi lasciano spazio alla speranza di riparare, di ripartire, di agire meglio adesso. Anche la critica sociale dickensiana è portata sul piano della responsabilità individuale: “Cosí diminuisce la popolazione in eccesso” risponde all’inizio Scrooge a chi gli chiede un’offerta per i poveri. Attuale, no?” Caterina Masso

“Niente da fare! Ho provato a far finta di nulla. È scontato e banale, pensavo, ma alla fine eccolo qua: d’altronde è stata la lezione più importante della mia infanzia. Il canto di Natale io l’ho scoperto quando avevo nove anni, nel dicembre 1982. Numero di Topolino 1412, costato ai miei genitori la bellezza di 1500 lire. Dickens, allora, non sapevo nemmeno chi fosse… stesso discorso per Ebenezer Scrooge. Il protagonista del mio canto di Natale a fumetti si chiamava Paperon Scrooge ed aveva la faccia di zio Paperone. Il vecchio Scrooge è la risposta al tracotante Don Giovanni! Ad entrambi appaiono degli spettri, messaggeri divini, ad intimare loro di pentirsi e cambiare vita. Il protagonista del Canto di Natale si ravvede e non sciupa la sua ultima occasione, Don Giovanni, invece, la butta alle ortiche e si danna la vita in eterno.” Francesco Teresi

Antologia completa.


Un canto di Natale, di Charles Dickens. Riduzione e commento di Andrea Cavallini 

 

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail