La cantata della settimana (16-22 Luglio 2017)

Johann Sebastian Bach

Wachet auf, ruft uns die Stimme (Destatevi, ci chiama la voce), BWV 140

Elisa Calessi ha deciso di salvare nella sua “cassaforte impermeabile” questa cantata di Bach. Le ho chiesto di raccontare il perchè in pochissime righe.

“La Cantata fu composta per la ventisettesima domenica dopo la Santissima Trinità, che il calendario liturgico contempla solo negli anni in cui la Pasqua cade prima del 27 marzo. L’occasione si presentò a Bach nel 1731 e nel 1742. Il Vangelo di quella domenica narra la parabola delle Vergini sagge e stolte (Mt. 25, 1-13), quella che riguarda la venuta imminente del Regno. La musica di Bach, impregnata della salda fede del compositore, esprime qui come sempre la certezza della venuta del Regno. In questa cantata, dal momento che le stesse parole hanno per tema questo, questa caratteristica della musica di Bach (la serenità della certezza, la lode alla perfezione) risplende ancora di più. E’ una certezza che somiglia all’acqua del mare, increspata e profonda. Perfetta perché specchio di altra perfezione. Specchio del cielo.”

Discoteca completa.



Qui la traduzione della cantata:

  1. CORO (Corale)

“Svegliatevi”, ci grida la voce delle sentinelle lassù in alto sulle mura, “svegliati”, città di Gerusalemme! Mezzanotte è quest’ora; essi ci gridano con voce sonora: dove siete, saggi vergini? Orsù, viene lo sposo; alzatevi, prendete le lampade! Alleluia! Preparatevi Per la festa di nozze, voi dovete andargli incontro!

  1. RECITATIVO [T]

Egli viene, egli viene, lo sposo viene! Voi figlie di Sion, venite fuori; egli esce e s’affretta dalle alture nella casa di vostra madre. Lo sposo viene: egli viene saltellando su queste colline, simile a un capriolo e un giovane cervo, e vi porta il banchetto nuziale. Svegliatevi, rimettetevi in forze per ricevere lo sposo! Là, vedete, egli viene e sempre più si avvicina.

  1. ARIA (Duetto) [S, B]

L’anima: Quando verrai, o mia salvezza?

Gesù: Ecco vengo, Io la tua eredità.

L’anima: Io vengo con la lampada ardente. Apri la sala per il banchetto celeste!

Gesù: Io apro la sala per il banchetto celeste.

L’anima: Vieni, o Gesù!

Gesù: Io vengo; vieni, o mia amata vita!

  1. CORALE [T]

Sion ode cantare le sentinelle, il cuore le sobbalza dalla gioia, si sveglia e rapida si alza. Il suo amico viene dal cielo, meravigliosamente bello, forte per grazia, potente per verità; la sua luce si fa chiara, la sua stella sale. Vieni dunque, preziosa corona, Signore Gesù, Figlio di Dio, Osanna! Noi tutti (Ti) seguiamo nella sala della gioia e celebriamo insieme la (tua) Cena.

  1. RECITATIVO [B]

Entra dunque da me, o mia eletta sposa! Io mi sono fidanzato con te dall’eternità. Ti voglio porre sul mio cuore, sul mio braccio proprio come un sigillo, e (voglio) rallegrare il tuo occhio rattristato. Dimentica ora, o (mia) vita, l’angoscia e il dolore che hai dovuto sopportare; alla mia sinistra tu riposerai, e la mia destra ti abbraccerà.

  1. ARIA (Duetto) [S, B]

L’anima: Il mio amico è mio,

Gesù: E io sono suo!

L’anima: Nulla potrà spezzare l’amore!

Gesù: Nulla potrà spezzare l’amore.

L’anima: Io pascolerò con Te tra le rose del cielo.

Gesù: Tu pascolerai con me tra le rose del cielo.

L’anima: Là ci sarà pienezza di gioia e beatitudine!

Gesù: Là ci sarà pienezza di gioia e beatitudine!

  1. CORALE

Gloria sia a Te cantata con le lingue degli uomini e degli angeli, e anche con archi e con cembali. Di dodici perle sono (fatte) le porte, nella tua città noi siamo compagni agli angeli, lassù attorno al tuo trono. Nessun occhio ha mai immaginato, nessun orecchio hai mai udito una gioia simile. Di ciò siamo lieti, evviva, evviva! Eternamente in dolce giubilo.

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