
Oggi giovedi 5 novembre a questo link si potrà seguire la presentazione de Il freddo dentro, la raccolta delle trascrizioni dei Cinque Passi 2018/19, che si terrà alle 17 alla Libreria San Paolo di San Giovanni in Laterano. Intervista Natale Benazzi. Sarà presente l’autore.
Ecco a voi la prefazione di Costanza Miriano.
Questo è un libro necessario. Nel caso non remotissimo che dedichiate solo dodici secondi di attenzione alla prefazione, li voglio usare per dire la cosa più importante: questo è uno di quei libri che bisogna avere in casa, per forza.
A che servono le prefazioni? – mi ha chiesto oggi mia figlia a tavola, mentre parlavo di questa che state leggendo. La verità è che in generale non so a cosa servano, ma per i libri di piemme (cioè padre Maurizio Botta) le scriverei comunque, perché è un amico vero, perché dire che gli voglio bene è poco, e perché è un sacerdote che profuma di Cristo.
Sono orgogliosa che ci sia anche un pezzetto di me nel suo libro, proprio come c’è un pezzetto di tanti amici che insieme a lui fanno un lavoro di raccolta idee, contributi, segnalazioni, preghiera comune in preparazione degli incontri che si tengono cinque volte all’anno a Chiesa Nuova, e che ormai sono diventati un momento importante per la formazione di tanti.
Questa volta, però, scrivo la prefazione anche per un motivo in più, che è quello che ho scritto sopra: convincere qualcuno che vale la pena di leggere questo libro, anche se – come argomentava a pranzo con la sua ferrea logica di tredicenne mia figlia Lavinia – probabilmente se lo avete in mano, o lo avete comprato, o avete già deciso di farlo. Io comunque lo voglio ripetere lo stesso: questo è uno di quei libri che bisogna avere in casa, per forza.
Me ne sono resa conto leggendo le trascrizioni degli incontri a cui pure sono stata presente, perdendomi una bella fetta di pensieri e informazioni ascoltati. Sarà che come la maggior parte della gente arrivo alle 21, ora di inizio degli incontri, stremata dalla fatica, con dodici pagine di agenda di arretrati, soprattutto il venerdì sera (sia lodato chi lo ha creato).
Spesso poi arrivo in ritardo, perchè dopo aver data la cena ai figli puzzo di fettine panate, mi devo cambiare e truccare di nuovo, e sta brutto arrivare con del pangrattato sull’attaccatura dei capelli (anche se mio marito sostiene che stia più brutto arrivare a incontro iniziato, ma essendo donna vinco io). All’arrivo, poi, ci metto circa un quarto d’ora a mettere sull’attenti le dodici cellule neuronali sopravvissute alla settimana, le quali di solito preferiscono guardarsi intorno per vedere se riescono a salutare le amiche che vengono da fuori parrocchia, e a volte anche da fuori Roma.
Insomma, nell’ascolto mi sfugge sempre qualcosa, e credo che lo stesso valga per chi li ascolta dal sito. Vederle scritte, le parole, è tutta un’altra cosa.
In particolare, poi, devo dire che gli incontri di cui state per leggere la trascrizione, sono stati singolarmente densi di riferimenti, pieni di intuizioni e sintesi fulminanti, un concentrato del pensiero dei grandi, che lascia intravvedere infiniti possibili sviluppi, ricchi di rimandi e di materiale da approfondire (alla fine della rilettura del primo capitolo già avevo una lista di libri da comprare). Mano a mano che i cammini personali di padre Maurizio e quello comunitario dell’Oratorio – in modi diversi – si approfondiscono, la proposta dei Cinque Passi diventa sempre più ricca e feconda. Insomma, io, dopo avere ascoltato dal vivo, ho bisogno di ripetizioni.
Certe intuizioni di padre Maurizio non basta ascoltarle una volta sola. Bisogna fermarci sopra il cuore. Leggere e rileggere. Perciò questo libro è necessario, ecco.
I temi non ve li anticipo, basta leggere l’indice, e non voglio rovinarvi la sorpresa del viaggio avventuroso in cui verrete condotti, attraverso terre nuove, di solito non battute da uomini di fede. Imparare uno sguardo cristiano su ogni cosa, su tutto quello che viviamo, i sentimenti e le esperienze, su ogni prodotto della cultura umana, senza sensi di inferiorità, ma anche senza sensi di colpa, perché siamo di Cristo e niente di ciò che è umano ci è estraneo, visto che lui è la Verità dell’uomo. Mi sembra che, almeno per me, sia questo il frutto più prezioso di questi anni di passi, cinque alla volta, in terre anche lontane. Capire che niente ci è estraneo, se vissuto con una certezza nel cuore: non c’è nulla che non riguardi Cristo.
Dei temi non serve che dica nulla, ma non posso fare a meno di dire che in particolare due passi mi hanno letteralmente fatto battere il cuore. Quello su san Giuseppe, l’uomo ideale per ognuna di noi, il modello dei nostri mariti, il padre perfetto per i nostri figli, l’uomo di cui la nostra civiltà vive una spaventosa nostalgia. E poi quello su innamoramento e amore, che ricorda agli uomini di oggi ciò che ogni donna vuole sentirsi dire: “io ho scelto te, ho combattuto per te, ti sono accanto e continuo a sceglierti veramente”.
Ovviamente c’è molto altro in questo libro, c’è teologia e storia e uno sguardo sull’uomo senza ipocrisia, c’è il tema della libertà, della paura, delle dipendenze, ci sono cose serissime, ma non ci posso fare niente, quando una è rosa dentro, è rosa dentro, e quindi quello sull’amore rimane il mio preferito. Potreste regalarlo con le opportune sottolineature con evidenziatore a eventuali fidanzati o mariti zucconi.





