Potenza e forza

Audio Omelie

28 Giugno 2015

XIII Domenica del Tempo Ordinario  (anno B) – Commento alle letture per la Radio Vaticana


Il padre disperato e la donna malata da anni prima sentirono parlare di lui. I racconti sulla forza dei suoi miracoli. Crebbe in loro intimamente un sentimento di fiducia che si tradusse in due azioni differenti.

Lei di nascosto in mezzo alla bolgia, segretamente, gli toccò il mantello, non magicamente, intenzionalmente con la fede che lui la potesse guarire. Figlia, la tua fede ti ha salvata. Lui lo pregò prostrato a terra con la fede che quel rabbì potesse guarire la sua bambina e quando tutto sembrò umanamente perduto Gesù gli chiese di continuare ad avere fede. Non temere, soltanto abbi fede! Cosa gli chiese Gesù? Uno stato d’animo? Un sentimento di fiducia? No. Guardiamo le cose con gli occhi di questo padre. Giairo continuò ad aver fede perché non congedò Gesù, obbedì quasi intontito, continuò ad andargli dietro seguendo le sue azioni. Lasciò fare Gesù.

Queste scelte sono chiamate da Gesù: fede. Cosa sia fede lo possiamo definire con certezza solo a partire da questi gesti che Gesù definisce fede. Non sono solo sentimenti, stati d’animo. Sono convinzioni che si traducono in scelte, gesti ed azioni.

La definizione di fede che Gesù ci dà è dunque questa: fede è credere che Gesù ha potere. Credere nella forza di Gesù, nella forza che promana da lui, credere nel potere che ha Lui di cambiare la storia.

Chi non ha fede deride Gesù, ride perché crede che Gesù non abbia potere. Noi sovente non riusciamo a ridere di chi ha il potere mediatico, anche dittatoriale, perché non abbiamo fede nella potenza di Cristo operante nella storia. Non ci basta vedere quante presunte tracotanti potenze umane sono state spazzate via nel giro di un soffio di pochi decenni. Ci rattristiamo per mancanza di fede.

Ma qual è la misura di questa potenza di Cristo? Fin dove si estende la sua forza. Anche ipotizzando per questa donna di circa trent’anni e per questa ragazzina una vita lunga di 80 anni, poi comunque, si riammalarono e morirono. Sono morte l’una già da1935, l’altra da 1915 anni. La guarigione delle malattie, addirittura la restituzione a questa vita, ci garantiscono quanto anche per Dio la nostra salute sia preziosa, il valore della storia, ma è la nostra morte ineluttabile a portarci al vero cuore della fede. Gesù ha potere sulla mia morte oltre la storia? Questo a essere sinceri è l’unico nostro vero interesse. Le tentazioni del demonio sono lì che urlano per distruggere questa fede nella potenza di Cristo. Ci turbi il cuore quella domanda sospesa al futuro che Gesù un giorno fece a i suoi discepoli e che vale per tutti noi.
Quando il Figlio dell’uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?

di Padre Maurizio Botta C.O.

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