Gesù svela oggi ai discepoli le minacce a cui è esposto l’ascolto della Parola di Dio. Tre tipi di minacce illustrate descrivendo tre diverse tipologie di terreno:
1) La prima minaccia quella più radicale è quella del demonio che porta via la Parola di Dio dai cuori, il diavolo porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati. Siamo in un luogo inadatto per la crescita di un seme, un luogo di passaggio, in cui la Parola di Dio è calpestata, è la situazione del figlio giovane della parabola del Padre Misericordioso, un terreno sfavorevole. Manca tutto, occorre diventare un altro terreno.
2) L’ora della tentazione definita come tempo arido di mancanza di umidità, credono per un certo tempo, ma nell’ora della tentazione vengono meno. Terreno pietroso, poca terra sotto, manca profondità per sfuggire al sole bruciante della tentazione quando occorrerebbe tuffarsi in una terra profonda, sfuggire in basso, nascondersi. Alla tentazione si sfugge scendendo nella terra nera umida.
3) Preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Minacce esterne al limitare del campo buono, fatto di terra buona. Il terreno sotto ci sarebbe manca custodia del terreno e perseveranza nel custodire. L’immagine delle spine del rovo è quella usata da Gesù per descrivere preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita. Occorre pure estirpare.
L’ascolto della Parola di Dio è seme che richiede custodia e perseveranza. Questo ascolto fruttuoso è l’unico antidoto alle minacce.
a cura di Padre Maurizio Botta C.O.
Vangelo Lc 8,4-15
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.





