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XI Domenica del Tempo Ordinario (anno B) – Commento alle letture per la Radio Vaticana
Il Regno di Dio è una realtà storica, è la regalità di Dio presente e che cresce nella storia. Con la prima micro-parabola Gesù illumina questo aspetto: il Regno è “di Dio”. Come in natura, il dinamismo insito nel seme non dipende dal contadino, tutto avviene nel segreto, suo malgrado, come, egli stesso non lo sa, così allo stesso modo, il dinamismo interno al Regno di Dio non dipende dall’uomo. L’uomo come il contadino non conosce. L’uomo non sa il segreto del seme del Regno di Dio, i tempi della sua programmazione nascosta, la sua vitalità inaspettata, il suo dinamismo.
Questa verità è una correzione severa per chi pensa solo in termini di causa ed effetto, dove tutto dipenderebbe dalle pressioni umane, dalle strategie politiche degli uomini. Quanti battezzati pensano anche la Chiesa, in termini esclusivamente umani e politici, fatti di condizionamenti economici, di comunicati, di campagne pubblicitarie, di accordi, di meeting, di lobby e complotti vari. Costoro con lo sguardo arrogante di chi si sente maturo rispetto ai miracoli di Dio, riducono le possibilità di Dio alle sole possibilità umane, diventando atei di fatto.
Prendiamo ora in mano il libro della creazione.
Uno zigote, è grande circa 100m, ovvero 0,1mm.
Un decimo di millimetro.
All’interno di 1cm quindi 100 zigoti. Dal 0,1mm di quel giorno ai 190 cm di oggi sono diventato 19.000 volte più grande. Come se da 1,90 mt diventassi alto più di quattro volte l’Everest (36100mt). Il seme di senape ha la grandezza di poco più di 1 millimetro. La pianta di senape arriva a superare i 3 metri di altezza. Dalla morte di un seme difficile da vedere, vediamo con i nostri occhi nascere e crescere una pianta 3000 volte più grande.
Come in natura la crescita e lo sviluppo di questi semi quasi invisibili è straordinaria e stupefacente, allo stesso modo, con il passare dei secoli, il Regno di Dio cresce con una vitalità che lo porta a diventare realtà storica decisiva. Il Regno di Dio stupisce. La vitalità è di origine divina non politica umana. La sua crescita se si pensa alla quasi invisibilità degli inizi, lascia a bocca aperta. Questo l’aspetto illuminato dalla seconda parabola.
Questa realtà “più piccola” cresce e sta attraversando i secoli. E se siamo qui a leggere è perché il Regno di Dio ci ha raggiunti, ma un cristiano che non è veramente di Cristo, che non gli vuole appartenere, che non si preoccupa di avere Cristo per Re, rimarrà secco, infecondo, triste, inquieto, insipido, senza forza lievitante, non consolerà mai, non stupirà mai.
di Padre Maurizio Botta C.O.





