Audio Omelie
II Domenica del Tempo Ordinario (anno A) – Commento alle letture per la Radio Vaticana
Isaia racconta come Dio plasmi il suo Messia. Lo trasforma. Da servo a luce per portare la salvezza di Dio fino all’estremità della terra.
Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra.
Pensiamo alle parole con le quali ogni notte si chiudono gli occhi dei cristiani. Le parole di un uomo anziano che mentre stringe tra le braccia il neonato Gesù nel Tempio, riconoscendo in lui il Messia, afferma di aver visto il massimo di luce che poteva vedere ed è quindi pronto a ritornare a Dio.
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza preparata da te davanti a tuti i popoli; luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele.
La lettera agli Ebrei ha applicato a Gesù le parole che nel salmo di oggi, il salmo 39, il Messia rivolge a Dio. Il salmo rivela un dialogo intimo tra il Figlio e il Padre.
Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: «Ecco, io vengo». «Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo».
Anche Giovanni il Battista che umanamente conosceva benissimo suo cugino ne scoprì una grandezza mai immaginata. È solo Gesù che ha il potere divino di battezzare nello Spirito Santo. Giovanni fu mandato consapevole dell’abisso che differenziava questi loro due battesimi.
Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”
Ma anche se abissalmente diversi questi battesimi sono in continuità. Il Padre chiama e invia Giovanni per donare questo battesimo che è preparatorio. Il valore di questo battesimo è il riconoscere il peccato, il confessarlo e il voler mettercela tutta per evitarlo. E questo battesimo di Giovanni è necessario anche per noi. È necessario che io scopra e dica chi sono. La parola mia su di me. Ma non può essere tolto il peccato senza il Sangue di quest’uomo indicato da Giovanni come Agnello di Dio. Solo questo Sangue libera quegli uomini che prima riconoscono di essere poveri, di essere schiavi, di essere malati, di essere ingiusti. La liberazione iniziale è vedere e dire chi sei, ecco il valore del battesimo di Giovanni, ma solo il Fuoco di Dio ti guarirà togliendoti il peccato. La Parola che Dio dice su di me mi guarisce unendomi a Lui. Mi infuoca rendendomi, unito a Lui, Fuoco capace di donare salvezza al mondo.
di Padre Maurizio Botta C.O.





