Promesse condizionate

Audio Omelie

21 Maggio 2017

VI Domenica di Pasqua (anno A) – Commento alle letture per la Radio Vaticana


Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.

Noi, oggi, siamo i cristiani di Roma. Chi e come oggi ci chiede ragione della speranza che è in noi? In noi c’è una speranza così evidente che le persone sentono di dovercene chiedere ragione? Per la fretta di spegnere lo sgomento generato da queste domande non rischino di  sfuggirci le parole iniziali di Pietro, quell’imperativo, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori. Questo è il vero deficit non segnalato in troppe analisi cosiddette pastorali. La scomparsa dell’adorazione intima e segreta estingue la speranza cristiana. Oggi come sempre il Regno di Cristo cresce nel segreto. Nei giardini che nessuno sa.

Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama.

Accogliere i comandamenti di Gesù. Ovvero farli entrare dentro. Dentro all’intelligenza, dentro alla volontà. Non ignorarli. Non lasciarli morire fuori con l’indifferenza di uno sbadiglio annoiato.

E poi osservare nel senso greco di “sorvegliato speciale”. Fare la guardia perché non escano. Abbiamo qualcosa di malato in noi che tende a espellere questi comandamenti di Vita. Chi fa entrare e non espelle i comandamenti di Gesù questo è un uomo che ama Gesù. È Gesù stesso che pone i confini di cosa voglia dire amarlo ed essi sono lontanissimi da quelli che il senso comune fissa quando parla di amore.

Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui.

Amando Cristo entriamo in questa promessa pazzesca. Questo amore del Padre e del Figlio per i discepoli non è automatico, a prescindere. Dio ama il mondo disperato, così tanto da dare suo Figlio perché la Salvezza possa raggiungere tutti, ma entrare nell’intimità d’Amore di Dio è solo per chi vive queste parole di Gesù. La promessa non è senza condizione. A me sembra evidente leggendo il Vangelo. Addirittura rimarca poco dopo la condizione, ma aggiungendo altre promesse consolanti.

Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce.

Il Figlio prega il Padre Suo perché ci doni lo Spirito Santo che ci consoli, che ci difenda come avvocato contro satana e tutto questo per sempre. Lo Spirito Santo per sempre con noi, ma ancora una volta, per escludere possibili irenismi, ribadisce che lo Spirito Santo è Spirito di verità e la mentalità del mondo non può, non solo riceverlo, ma nemmeno conoscerlo.

di Padre Maurizio Botta C.O.

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