Sabato della III settimana di Quaresima

Quello di Dio è il grido appassionato di un amante…

Voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti

Voglio te non voglio i tuoi regali, non voglio le tue prestazioni! Voglio che mi conosci, che fai esperienza di me!

Affrettiamoci a conoscere il Signore…

Come si fa conoscere Dio? Tornò a casa sua δεδικαιωμενος “reso giusto”, “fatto giusto” da Dio. Conoscere Dio essendo resi giusti da Lui. Dio ci rende giusti, Dio ci fa giusti. L’errore sta nel ritenersi giusti autonomamente davanti a Dio a seguito di certe prestazioni religiose, elencate da Gesù con una certa ironia:

O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.

Vangelo  Lc 18, 9-14

In quel tempo, Gesù disse questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri:  <<Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato>>.

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